Nei primi anni ottanta Piero Costantini
acquista nel comune di Monteporzio
Catone, nel cuore della tradizione
viticola del Frascati le vigne che furono
del Cardinal Pallotta con l’intento di
produrre un vino di alto prestigio
capace di tener testa alle più grandi
qualità enoiche del nord. La strada intrapresa era lunga e difficile minata dalla
tentazione di un mercato facile ma di sicuro insuccesso.
La prima cosa fu di reimpiantare nuovi vigneti inserendo le
varietà minori come la Malvasia del Lazio, a scapito di quelle
più produttive ma di qualità nettamente inferiori, coltivandole
a controspalliera con sistemi di potatura corta in modo da
ridurne drasticamente la produttività.